JOAN ISAAC

Viola d’inverno

Només han passat... (Discmedi, 2004)

Arriverà che fumo
o che do l’acqua ai fiori,
o che ti ho appena detto:
“scendo, porto il cane fuori”,
che avrò una mezza fetta
di torta in bocca,
o la saliva di un bacio
appena dato,
arriverà, lo farà così in fretta
che non sarò neanche emozionato…

Arriverà che dormo o sogno,o piscio
o mentre sto guidando,
la sentirò benissimo
suonare mentre sbando,
e non potrò confonderla con niente,
perché ha un suono maledettamente eterno:
e poi si sente quella volta sola
la viola d’inverno.

Bello è che non sei mai preparato,
che tanto capita sempre agli altri,
vivere in fondo è così scontato
che non t’immagini mai che basti
e resta indietro sempre un discorso
e resta indietro sempre un rimorso…

E non potrò parlarti, strizzarti l’occhio,
non potrò farti segni,
tutto questo è vietato
da inscrutabili disegni,
e tu ti chiederai che cosa vuole dire
tutto, quell’improvviso starti intorno
perché tu non potrai, non la potrai sentire
la mia viola d’inverno.

E allora penserò
che niente ha avuto senso
a parte questo averti amata,
amata in così poco tempo;
e che il mondo non vale
un tuo sorriso,
e nessuna canzone
è più grande
di un tuo giorno
e che si tenga il resto, me compreso,
la viola d’inverno.

E dopo aver diviso tutto:
la rabbia, i figli, lo schifo e il volo,
questa è davvero l'unica cosa
che devo proprio fare da solo
e dopo aver diviso tutto
neanche ti avverto che vado via,
ma non mi dire pure stavolta
che faccio sempre di testa mia:
tienila stretta la testa mia.

Lletra: Roberto Vecchioni
Música: Roberto Vecchioni