Le barche vanno fuori,
è sera, il mare è lento,
serpenti luminosi
vedi sotto prua.
Mi chiamano i gabbiani,
giocano col vento
che si è appena levato,
la sua voce è la tua.
E l’onda che si frange
docile ai miei piedi
le tracce de miei passi
ha cancellato ormai.
La nostalgia che ho
è più di quel che credi,
è l’oceano immenso
che sprofonda tra noi.
Le barche vanno fuori
è sera, il mare è in calma,
il vento di alto mare
parla coi bambù
e ha dei lamenti d’arpa
se tocca una palma.
Io guardo verso il mare,
anche là ci sei tu.
È l’ora dell’incanto,
è la malinconia,
l’último sole asciuga
i vecchi marinai.
Chissà se in tutta questa
inutile magia
stanotte ancora tu
dal mare sorgerai,
dal mare sorgerai,
stanotte tu
dal mare sorgerai.
Lletra/Música: Bernard Dimey-Charles Aznavour